ATTUALIZZARE L’EREDITÀ CULTURALE DELLA PIETRA SERENA DI MONTECECERI

Pietra Serena, cave e scalpellini costituirono il pilastro dell’identità culturale, sociopolitica ed economica di Fiesole. Cessata l’attività, Montececeri resta un muto monumento di arte materiale. Individuata una forma di governance condivisa per la fruibilità e sicurezza del parco, per attualizzare un’attività estinta e dare voce alle cave in disuso e ai banchi di Macigno affioranti, il triplice progetto coinvolge ambiti a scale diverse: l’ANPIL Montececeri, manufatti lapidei e utensili.

Museo en plein air:
percorsi didattici punteggiati da QR code, che connettono il luogo alle fonti (tracce degli arnesi, testimonianze degli scalpellini), guidano all’esplorazione di aspetti geologici e archeoartigianali.

Laboratori da scalpellino propedeutici (a una Scuola restauratori):
i maestri di Firenzuola, tuttora attivi nella lavorazione della Pietra Serena, condividono con gli allievi strumenti e tecniche per ricavare manufatti lapidei 3. Mostre tematiche propedeutiche (a un museo): attraverso vista, tatto e udito si esplorano manufatti e campioni di vari tipi di Macigno, finiture e relativi utensili originali. QR code rimandano a contenuti raccolti dall’Associazione Amici dell’Archivio nelle conferenze ‘Cave, scalpellini e scultori’ (‘24-‘25).